Cenni storici sulla Tenuta La Morra



Nel lontano 1700 un giovane e valoroso ufficiale dell’esercito regio chiamato Conte Giovanni Battista Morra, conobbe la Contessa di Villafranca Antonielli d’Oulx, e innamoratosi della sua beltà e dolcezza decise di convolare a giuste nozze. Venuto a conoscenza di questa felice occasione, il Re d’Italia donò al Conte Morra la Tenuta come regalo di matrimonio e in ringraziamento per le innumerevoli azioni valorose compiute. Per tutta la vita, la Tenuta fu la serena dimora dei due felici sposi. La proprietà includeva la Casa Padronale, il Parco e la Cappella intitolata a San Giovanni Battista e censita nel 1776 dall’Arcivescovo Francesco Luserna Rorengo di Rorà. Nella Seconda Guerra Mondiale, La Tenuta La Morra passò alla nota Famiglia Rivoira ed ebbe un ruolo molto importante nella resistenza, offrendo (pur con grande riserbo) aiuto, accoglienza e rifugio a numerose persone in difficoltà.



La Morra è una Tenuta di fine seicento individuata e catalogata dal P.R.G.C. (Piano Regolatore Generale del Comune di Cavour) poiché è di "... particolare interesse ambientale ..." e anche "... significativa sotto il profilo costruttivo ...".1


Comprende una Piccola Cappella che nel 1776 l'Arcivescovo Francesco Luserna Rorengo di Rorà, nella visita pastorale alle cappelle campestri di Cavour, descrive intitolata a San Giovanni Battista e di proprietà di Giovanni Battista Morra.2


Il Conte Morra, alto ufficiale dell'esercito regio, la elesse a dimora personale in occasione del suo felice matrimonio con la Contessa di Villafranca.


Nella Seconda Guerra Mondiale, La Tenuta La Morra fu di proprietà della nota Famiglia Rivoira ed ebbe un ruolo molto importante nella resistenza, offrendo (pur con grave riserbo) aiuto, accoglienza e rifugio a numerose persone e partigiani in difficoltà.3



1) "Analisi conoscitiva del Sistema di edifici rurali di Cavour", Tesi di Fabrizio Castagno (A.A. 2005/2006)
2) "Cavour, Parrocchia e Chiese campestri", G. Peyron
3) "Dalla Sicilia al Piemonte - Storia di un comandante partigiano", Vincenzo Modica, Petralia